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Era attesa ad Eicma 2023 la nuova Suzuki GSX-8R 2024 e la sua presentazione non ha destato sorprese.

Della nuova moto sportiva si conosceva tutto o quasi, è stata svelata l'estetica.

Anche in questo caso, a sorpresa, Suzuki ha presentato una moto gradevole, che ha riscosso molto successo dal punto di vista estetico.

Chiaramente è una moto molto distante da una GSX-R 600 ed altrettanto distante dalle nuove CBR600RR e ZX-6R.

Distante per prestazioni, potenza, sospensioni, freni, ma anche distante nel prezzo, visto che la nuova Suzuki GSX-8R si ferma a circa 9700 euro.

Un prezzo competitivo anche nei confronti della Yamaha R7, che costa uguale ma ha circa 10 cavalli in meno.

Un prezzo che può essere anche competitivo nei confronti della nuova Kawasaki ZX-4RR dal prezzo simile, appena meno potente e con una ciclistica appena migliore.

Certamente la moto ha deluso chi si aspettava un ritorno di una GSX-R 600, o chi confronta un 600 quattro cilindri con questa moto.

In realtà anche Suzuki genera legittime confusioni, con dichiarazioni eccessive in fase di lancio, non è questa certamente una moto per girare in pista, non è certamente una moto pensata per la pista.

Se si vuole proporre questa moto come una alternativa ai citati GSX-R600 o CBR600 o ZX-6R ... beh la sfida è persa in partenza ...

Al netto che in pista ci si può andare anche con uno scooter ...

In realtà la GSX-8R è una valida sportiva stradale, non esasperata nell'assetto in sella, con una posizione di guida sufficientemente confortevole per il pilota e molto valida anche per il passeggero.

Buono il motore, a cui si rimprovera la sfida persa con l'omologo Honda, più potente in alto e con maggiore allungo, ma il motore Suzuki si riscatta con una maggiore coppia e potenza ai medi e bassi regimi.

Ottimo il cambio, fluido, veloce, silenzioso.

Motore e ciclistica non sono una novità, perchè sono direttamente mutuati dalla naked GSX-8S.

Buono l'impianto frenante, nella media dei concorrenti la strumentazione e la dotazione elettronica.

Positiva l'adozione di serie del quick-shift, solitamente un accessorio da pagare a parte sui concorrenti.

Ma in definitiva la moto non ha un difetto, ma non è una sportiva pura, più una sport touring, una alternativa alla Ducati Supersport, che infatti ha una impostazione di guida simile.

Poi ciclistica, motore e freni, sono ben distanti dalla citata Ducati o da una Aprilia RS 660, moto già più costosa, anche se più potente e raffinata.

Proprio sulla ciclistica, ammortizzatore e forcella, vediamo i limiti o i difetti maggiori, componenti sufficienti, ma ci si poteva aspettare di più e di meglio.

Soprattutto una forcella ed un ammortizzatore completamente regolabili.

Altri hanno criticato le finiture non al top o plasitche economiche, hanno anche ragione, ma in termini assoluti, perchè i concorrenti a partità di prezzo fanno anche peggio.

Da una moto da 10mila euro non si possono pretendere finiture da una da 20 o 30mila euro.

Una moto che colma, in parte, l'assenza nella gamma Suzuki di una vera sportiva con i semi manubri.

I quasi 200 km/h di velocità massima sono una prestazione più che buona.

Una bella moto, che se inquadrata nel modo adeguato, può dare molte soddisfazioni.

Dall'utilizzo quotidiano, al turismo veloce, alla guida sportiva su strada.

Una moto a 360 gradi, con i suoi limiti, ma anche con alcuni pregi che oggi non si possono più trascurare: prezzo non elevato, consumi contenuti, costi di gestione e manutenzione non elevati, elevata affidabilità.

Potrebbe essere un successo, se fosse inquadrata nel modo corretto, ma se neanche chi la produce c'è riuscito ...

Perchè sia ben chiaro, la moto in se è bella e valida, ma di moto sportiva non ha nulla: assetto in sella, ciclistica, prestazioni, sono tutti impostati per un utilizzo sportivo stradale e non da moto pronto pista.

La completa gamma di accessori, soprattutto per il turismo, conferma che la moto nasce come sportiva stradale.

Nella sua fascia di prezzo, comunque si colloca come primissima scelta, con un ottimo rapporto qualità prezzo.