Al cuore delle elevate prestazioni su strada e in fuoristrada della CRF1100L Africa Twin c’è la
piattaforma inerziale (IMU) a 6 assi Bosch MM7.10, posizionata nel centro di gravità della
moto. Essa misura l'angolo/velocità di rollio, beccheggio e imbardata in tempo reale. L'unità
influisce sul comportamento e sulla sicurezza attiva della moto attraverso il comando del gas
TBW, il controllo di trazione HSTC, il cornering ABS con funzione anche di antisollevamento
ruota posteriore e il sistema anti-impennata antiwheelie.

Il telaio in acciaio è resistente e leggero. Mantiene l’andamento a semi-doppia culla ed è stato
disegnato con l’obiettivo di massimizzare il rendimento dell’Africa Twin sia su strada che in
fuoristrada. La rigidità attorno al cannotto di sterzo è studiata per massimizzare la sensazione
di padronanza sull'anteriore, mentre le travi discendenti sono rigide ma sottili, dritte e prive del
traversino anteriore. Il telaietto reggisella è in alluminio e imbullonato, ed è disegnato in modo
da rendere facile posare i piedi a terra. Anche il forcellone è in alluminio, di derivazione
CRF450R, leggero e rigido. La CRF1100L Africa Twin pesa 226 kg con il pieno di benzina.

La forcella rovesciata Showa a cartuccia con steli da 45 mm, a perno avanzato, ha una corsa
di ben 230 mm. È completamente regolabile (precarico, escursione, compressione) ed è stata
impostata per garantire precisione di guida ed eccellente controllo sia su strada che in
fuoristrada. Il suo peso è minimo, grazie alla piastra superiore in alluminio pressofuso, alla
piastra inferiore in alluminio forgiato e al cannotto di sterzo in alluminio estruso, con una rigidità
perfettamente bilanciata poiché entrambe le piastre serrano i foderi con 4 viti ciascuna.

L’ammortizzatore Showa garantisce un’escursione della ruota di 220 mm, anche in questo
caso al top della categoria. Ha corpo centrale da 46 mm e serbatoio del gas esterno solidale
(piggy-back), per prestazioni di smorzamento stabili anche nelle più gravose condizioni di
guida off-road. Il precarico molla è facilmente regolabile tramite registro idraulico a pomello,
così come sui registri a vite di compressione ed estensione si agisce in pochi secondi.

Sul telaio, le piastre laterali all’altezza del pivot sono pressate, sul lato interno sono in acciaio
600MPa ad alta resistenza, il lato esterno è ottenuto per ‘imbutitura’, processo che offre anche
un’estetica più raffinata. Il traversino interno che congiunge le due piastre è anche il supporto
superiore del monoammortizzatore, fissato con giunto sferico radiale, soluzione che
massimizza la percezione di trazione della ruota posteriore.

Relativamente all’ABS, la piattaforma inerziale IMU acquisisce le informazioni su angolo di
inclinazione e decelerazione (provenienti dai sensori di velocità delle ruote foniche), in modo
che venga applicato sempre il corretto grado di intervento antibloccaggio. Il sistema funziona
anche da antisollevamento della ruota posteriore durante le frenate più intense, in modo da
assicurare la stabilità. Per l’ABS sono disponibili due modalità, ‘road’ e ‘offroad’, ed è
disattivabile al posteriore solo nei Riding Mode OFFROAD e USER 1-2.

Dotate di pastiglie freno in metallo sinterizzato, le pinze freno progettate da Nissin
esclusivamente per l'Africa Twin, mordono dischi flottanti da 310mm con piste dal profilo a
margherita e flange in alluminio, offrendo ottima modulabilità in fuoristrada ed eccellente


potenza frenante su strada. L’impianto frenante posteriore è composto da un disco wave da
256 mm e da una pinza a 1 pistoncino e garantisce ottime decelerazioni, anche a pieno carico.

I cerchi sono a raggi con camera d'aria, soluzione tipica delle vere moto da enduro. L'anteriore
è da 21" e il posteriore da 18", con canale rispettivamente di 2.15” e 4.00”. Gli pneumatici
misurano 90/90-21 (ant.) e 150/70-18 (post) ed hanno intaglio adeguato alla guida su strada
ma con canali larghi per assicurare un apprezzabile grip in fuoristrada. Si possono montare
coperture alternative specifiche per il fuoristrada i cui codici di velocità sono riportati sulla carta
di circolazione.